Il consiglio parrocchiale per gli affari economici (CPAE), costituito dal parroco in attuazione del can. 537 del codice di diritto canonico è l’organo di collaborazione dei fedeli con il parroco nella vita della parrocchia. per garantire una migliore e corretta gestione comunitaria dei beni ecclesiastici. Questo organismo è distinto dal consiglio pastorale parrocchiale e opera secondo la propria competenza. Il CPAE è in aiuto del sopradetto consiglio, per individuare e mettere in opera gli strumenti e le strutture di cui la pastorale parrocchiale necessita. Occorre perciò che tra i due consigli ci sia la massima collaborazione ed un ordinato coordinamento. Per questo i due organismi sono collegati, in modo ordinario, mediante la presenza di diritto di almeno un consigliere in ambedue i consigli.
Scopo specifico del CPAE è di coadiuvare il parroco con il suo parere e con la sua opera nell’amministrazione economica della parrocchia (can. 1280), tenendo conto, sia pure nel pieno rispetto di eventuali intenzioni degli offerenti, dei fini principali dei beni ecclesiastici e cioè l’esercizio del culto, le attività pastorali e caritative (can. 1254. 2) e l’onesto e dignitoso sostentamento del clero e delle persone in servizio parrocchiale.
In concreto, il CPAE ha il compito di curare la conservazione e manutenzione degli edifici, attrezzature, mobili, arredi e di quanto appartiene alla parrocchia, usando particolare premura per il patrimonio artistico e storico. Ancora di esaminare e dare il proprio parere su contratti, progetti, preventivi, piani di finanziamento e di impiego di capitali, sul movimento del personale in servizio di attività parrocchiali. Infine di condividere con il parroco l’impegno di soddisfare le esigenze economiche della comunità parrocchiale, esaminare e firmare i bilanci preventivi e consuntivi annuali dell’amministrazione parrocchiale, copia dei quali deve essere trasmessa al consiglio diocesano per gli affari economici entro il mese di marzo di ogni anno.