Questa Chiesa, intitolata in origine al Crocifisso, sorse intorno al XIV-XV secolo nella zona denominata Parco del Seggio, nel passato chiamata Parco del Principe, poiché questo territorio apparteneva ai Brajda, i signori di Moliterno che vollero la sua costruzione. Nel 1613, il principe di Stigliano e signore di Moliterno don Luigi Carafa, con il contributo del popolo moliternese, ingrandì questa chiesetta e vi creò accanto, sul lato destro, un convento che ospitò i Frati Minori Riformati di Basilicata, che vi istituirono uno studio di filosofia. Non si sa con esattezza in cosa sia consistito questo ampliamento della chiesa originaria, ma si pensa che all’unica navata, fu aggiunta quella laterale sinistra, caratteristica dei Padri Riformati. Nel 1640 il sacerdote P. Giuseppe Aliani ottenne dal principe un ettaro di terreno che permise che permise di ingrandire il giardino e fu in questo periodo che furono ampliati chiesa e convento dalla parte nord. Demolito l’abside, fu allargato il presbiterio dove fu eretto l’altare maggiore, in legno intagliato. Nella parte retrostante fu sistemato il coro ligneo e furono eretti altri sei altari in legno intagliato e dorato, dei quali cinque a spese delle famiglie De Bonis, Tempone, Parisi, Pugliese e Bianculli, che vi fecero inserire nella parte centrale lo stemma delle loro famiglie ed ottennero il diritto di costruirsi la cappella per la sepoltura dei loro defunti. L’opera fu portata a termine da Padre Bonaventura Palermo di Moliterno, che morì nel 1805. Con la soppressione degli ordini religiosi, nel 1809, i francescani abbandonarono Moliterno ma la chiesa rimase aperta, sotto il patrocinio del Comune, mentre giardino e convento furono venduti a Vincenzo Parisi. Per eredità i beni passarono al fratello Paolo Parisi e da questo, per successione, ai fratelli Andrea e Vincenzo Gilberti, che trasformarono il convento in abitazione.
Tra il 1897 ed il 1900, il palazzo fu acquistato dal comune e divenne sede degli uffici comunali. Nel 1937 Sua Ecc.za Mons. Pietro Di Maria fece costruire, sul lato sinistro della chiesa, un nuovo piccolo convento dove si insediarono di nuovo i Frati Francescani. La chiesa attuale si presenta molto difforme dallo stile architettonico semplice e lineare originario in quanto nel 1951 – 1953 è stata decorata con stucchi, tempere e smalti e nel 1976 è stata pavimentata con mattoni in segale di marmo. Molte opere sono andate disperse con l’antica balaustra in legno intarsiano, l’organo a canne, alcuni quadri, alcuni reliquiari, alcune statue, le pietre tombali che chiudevano le sepolture delle famiglie gentilizie situate sotto alcuni altari laterali, mentre altre opere sono, per ora, depositate presso la Curia provinciale dei Frati Minori di Salerno, come un crocifisso del 1400 ed un calice del settecento.
– Crocifisso (secondo metà del XV secolo);
– Cantoria (secolo XVIII);
– Pulpito (secolo XVII);
– Altare e cona del Crocifisso (secolo XVII);
– Altare e cona della Madonna della Grazia (secolo XVII);
– Scultura Madonna con il Bambino (secolo XVI-XVII);
– Altare e cona di Sant’Antonio (secolo XVII);
– Statua si Sant’Antonio (prima metà secolo XVIII);
– Dipinto dell’immacolata (primi anni del secondo decennio del secolo XVIII);
– Cristo legato alla colonna (prima metà secolo XVIII);
– Altare Maggiore (secolo XVII-XVIII);
– Tela della Deposizione di Cristo dalla Croce (prima metà secolo XVII);